Il settore del caffè in Italia: necessità di misure innovative per mantenere la sua forza

Il caffè italiano è stato poco colpito dalla crisi economica, con una calo confinato al 3% rispetto al 30-50% degli altri settori. Ora deve conquistare il mercato mondiale, valutato in 70 miliardi di dollari, data la maturità raggiunta del mercato interno.

Riccardo Deserti (nella foto), vicedirettore del Ministero delle politiche Agricole, sottolinea come l’espresso al di fuori dell’Europa sia poco conosciuto e la necessità di incrementare la cultura del caffè italiano prima che altri portino una visione distorta dell’espresso, più difficile da sradicare a posteriori.
“Gli operatori italiani che si stanno muovendo in maniera individuale diverranno deboli, bisogna muoversi a livello associativo per promuovere l’espresso nel mondo” secondo Vincenzo Sandalj, presidente dell’Associazione Caffè Trieste.

Il Ministero propone di elaborare un disciplinare sul caffè espresso che ne determini le modalità di preparazione, per la conseguente assegnazione dell’SGT (specialità tradizionali garantite).
Ad esso va affiancato il marchio che può essere gestito con registrazione di marchi individuali da parte dei singoli imprenditori o in via pubblica con la registrazione del marchio “caffè espresso” in tutto il mondo, assicurandone una tutela più forte e veloce in via diplomatica.

Tale argomento, unitamente al caffè per la salute, caffè a tavola e alla genetica del caffè e sono stati trattati nel primo convegno sul caffè, realizzato dalla Cciaa di Trieste come ponte fra le Fiere Trieste Espresso Expo biennali.

Monica Bragagnolo

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