La manifestazione “Caffè Trieste” vuole sottolineare il profondo legame della città con il caffè: un vero e proprio fenomeno di costume. L’espresso ha contribuito a portare lo stile di vita italiano nel mondo. E sempre più spesso è utilizzato in cucina.
Trieste, 20 novembre 2009. – Il caffè entra in cucina – è questa la sintesi dell’intervento di Luca Morgan – esperto della ristorazione e vicepresidente dell’Associazione Esercenti Pubblici Esercizi della Provincia di Trieste – relatore al convegno “Caffè Trieste” tenutosi oggi alla Camera di Commercio. Non si tratta solo della tazzina consumata al mattino o dopo i pasti. E’ diventato un ingrediente per molti piatti. Macinato e mescolato alla farina in tagliatelle e gnocchi oppure con carne o pesce assieme a zucca e castagne. Appare in numerose ricette per dolci. Per valorizzarne la qualità parte a febbraio il concorso “Il nostro caffè quotidiano” rivolto a tutti gli esercenti della città e della provincia. Lo scopo è premiare il miglior caffè in tazzina, la miglior bibita, il piatto e il dolce più gustoso con l’inconfondibile aroma come protagonista. L’iniziativa affianca l’attività dell’Università del caffè. A Trieste dal 2002 si occupa di promuovere, sviluppare e divulgare la cultura del caffè di qualità. Ma al convegno si è parlato anche di salute. Studi recenti hanno dimostrato che le proprietà antiossidanti dei composti del caffè migliorano la qualità e aumentano l’aspettativa di vita. Ecco allora la ricetta dello star bene: consumare frutta e verdura in abbondanza, tenersi in movimento, non fumare e bere 3 o 4 tazzine di espresso ogni giorno.
Andrea Zavatta