“Si potrebbe anche ipotizzare di consigliare ai nostri pazienti a rischio diabete mellito di aumentare il consumo di caffè e the, oltre a aumentare i loro livelli di attività fisica e di perdita di peso” sostiene Rachel Huxley, professore associato del George Institute for International Health della University of Sidney in Australia.
Il campione vagliato di 457922 consumatori porta allo stesso risultato con the o caffè, anche decaffeinato.
L’articolo riportato dalla rivista Archives of Internal Medicine spiega che il consumo di una tazza al dì fa scendere del 7% il rischio di diabete mellito. Se le tazze aumentano (4-5) si arriva al 25 % . Evidentemente non è la caffeina a determinare l’esito, ma altri composti come il magnesio o gli antiossidanti, i lignani o l’acido clorogenico coinvolti nella prevenzione dalla patologia.
L’identificazione dei componenti attivi di queste bevande consentirebbe di aprire nuove vie terapeutiche per la prevenzione primaria del diabete .