Caffè San Marco

Storia, arte, letteratura si intrecciano e si costruiscono dentro ad un locale che nasce il 3 gennaio 1914 nell’allora Corsia Stadion, l’attuale Via Battisti.

Trieste godeva di un relativo benessere economico. Il suo porto ed i commerci conseguenti avevano determinato una notevole crescita demografica. Marco Lovrinovich, il proprietario, nato vicino a Parenzo, non badò a spese per realizzare gli arredi: il bancone fu commissionato alla famosissima ditte Cante, triestina, allora sita in Via Piccardi, che arredava persino sontuose ville al Cairo e Costantinopoli.
La direzione dei lavori si svolse sotto la guida di Napoleone Cozzi, pittore, decoratore, alpinista, scrittore ed irredentista convinto, altri maestri collaborano alla realizzazione, tra loro Barison, Cambon, Marussig.
Le foglie verdi e le bacche rosse della pianta del caffè, sul muro bianco, decoravano il perimetro superiore delle sale ed erano sicuramente di grande richiamo cromatico, ma anche patriottico.
Il nome stesso, giustificato alle autorità dall’omonimia del proprietario, era provocazione, il simbolo del leone alato della Veneta Repubblica motivo dominante nelle decorazioni.
Il locale dovrà chiudere il 23 maggio dell’anno successivo distrutto ed incendiato dalla “teppaglia austriaca” così definita dal figlio del proprietario.
Silvio Benco scrisse di quella notte ove vennero dati alle fiamme altri caffè e danneggiati negozi, che “… Trieste, vista dall’alto era una città quale non fu forse mai nel centro dell’Europa se non Parigi ai giorni della Comune..”
Riaprirà appena nel 1919, col restauro del 1936 la decorazione perimetrale verrà ricoperta con leggerissimi fogli aurei. In seguito cambierà proprietari, ma sarà sempre centro di scambi artistici e sociali: il gioco degli scacchi, del bridge, l’abitudine a ritrovarsi nei giorni del Kippur da chi aveva concluso i riti nella vicina Sinagoga, gli scambi tra pittori e scrittori che lo eleggeranno punto di incontro e di elaborazione.
Il locale vedrà sulle sue pareti il ritratto di Mussolini e quello del re, che verranno tolti e riappesi a seconda della situazione storico politica, fino all’essere riposti definitivamente, cambierà gestione, ma manterrà stile e fascino facendo scrivere di se, da Claudio Magris molto tempo dopo, “..un pomeriggio di più al Caffè San Marco è poca cosa rispetto all’eternità, ma è pur sempre qualcosa e forse non tanto poco..” o  ” ..mi sento in Europa quando sono al Caffè San Marco.”

Caffè San Marco
Trieste
Via Battisti, 18
Tel 040 0641724
Chiuso al lunedì

NOTE
Per approfondire l’argomento si demanda al testo dal quale molte notizie sono state tratte:
“Al caffè San Marco”  Storia arte e lettere di un caffè triestino – curato da Stelio Vinci – Edizioni Lint Trieste

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2 commenti su “Caffè San Marco”

  1. il mio e un grazie publico al signor franco che con dedizione e orgoglio gestisce il caffè, come fosse una pausa del tempo, cosa che ho gradito fare anche io che gusto il caffè,ma esigo un paio, perche quello in eccesso lo utilizzo per la realizzazione di una mia opera pittorica im performance tra musica,cordialità ricercatezza del buon gusto e la gentilezza del servizio.grazie, l’artista che gioca con il caffè,Michele Palano

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