Giovedì 8 aprile 2010 alle 18 all’Antico Caffè San Marco via Battisti 18 Trieste si affronterà la possibilità di interagire col cervello per mezzo di protesi encefaliche: telecamere collegate all’encefalo con elettrodi che stimolano la parte occipitale della corteccia applicate nei ciechi, l’orecchio artificiale collegato con il tronco encefalico, realtà consolidata in alcune forme particolari di sordità, elettrodi impiantati in zone diverse dell’encefalo per controllare malattie neurologiche come il Parkinson, le distonie, i tremori, o malattie psichiatriche come il “Disordine Ossessivo-Compulsivo”.
Interfaccia uomo-macchina: il sistema nervoso centrale e la chirurgia elettronica è il titolo dell’incontro. Gli effetti terapeutici, ma anche quelli collaterali su intelletto, psiche e sfera vegetativa, saranno esposti dal neurochirurgo Alessandro Melatini della locale Azienda Ospedaliero Universitaria. Potremo scoprire le difficoltà di dialogo tra cervello e macchina, i diversi linguaggi dei computer e dei neuroni e i problemi di rigetto.
I Neuroscienze Cafè sono organizzati dal Centro interdipartimentale per le Neuroscienze BRAIN (Basic Research And Integrative Neuroscience) dell’Università di Trieste e il CPN (Comitato per la Promozione delle Neuroscienze) .
Più il progresso avanza e più l’essenza metafisica sembra meno necessaria a spiegare il funzionamento della macchina umana. Se la tendenza è questa, potremmo presupporre che in un prossimo futuro la fondamentale domanda avrà una risposta. Ciò mi è di conforto.
Dagli esperiementi e dalle ricerche il cervello sembra essere una macchina, e allora sorge spontanea la domanda: Chi guida la macchina-cervello? Esiste un’istanza extra corporea(Spirito) responsabile dell’unità psicofisica? Ecco l’eterna domanda dell’uomo…