«Un microchip che permetterà alla vostra caffettiera di sapere quanto caffè avete usato, comunicarlo al vostro computer e aggiungere la parola caffè alla vostra lista della spesa». Mentre Leonard Saber (Bill Nighy) presenta con queste parole la sua nuova linea di elettrodomestici, un’insolita squadra di agenti penetra nel suo studio per scaricare dal suo pc un file sospetto. Darwin, Blaster e la bella Juarez, doppiata da Penelope Cruz, sono, infatti, tre porcellini d’india addestrati e attrezzati di tutto punto che riescono a introdursi dove i federali non sono ancora riusciti, coadiuvati da una cyber-talpa Speckles (Nicolas Cage) e da Mooch una mosca da ricognizione. Insieme contribuiranno alla salvezza del mondo con ritmo, inseguimenti, tecnologie avveniristiche, love story e colpi di scena, seguendo insomma tutti i canoni delle migliori spystory, anche se questa è targata Disney. In G-force Superspie in missione sono molte le citazioni e i riferimenti ai film per grandi tra cui Minority Report, Mission Impossible e Armageddom assicurando divertimento e sorrisi a tutta la famiglia. Per quanto riguarda la regia, invece, è l’esordio di Hoyt Yeatman mago degli effetti speciali (Mission to Mars, The Rock) che è riuscito qui a coniugare bene live action e animazione CGI: gli animali parlanti hanno espressioni ed emozioni credibili ed è difficile capire nelle location cosa sia reale e cosa non. Non vogliamo svelare di più sulla vicenda ma vi lasciamo con le parole di uno dei roditori che inseguito da una macchina del caffè esclama «Avevo sentito che il caffè può far male ma qui si esagera!».
Cristina Predonzani