La fiera triestina appena conclusa è stata occasione e vetrina ideale per la presentazione di Trieste Coffee Cluster. A introdurlo, il suo presidente, Furio Suggi Liverani.
“La filiera del caffè è rappresentata a Trieste quasi nella sua completezza: trova espressione nell’ambito della ricerca e sviluppo, del processing, del settore consumer, dei prodotti complementari… Il caffè verde, per ovvie ragioni, non vi rientra, ma si tratta in sostanza dell’unica eccezione – spiega Liverani -. Ecco perché è stato deciso di lavorare a un progetto nuovo per la città e di istituire un cluster a tutti gli effetti”.
Il distretto, che a livello societario è costituito da sei soci pubblici (Area Science Park, Camera di Commercio di Trieste, Comune di Trieste, Comune di Muggia, Ente sviluppo zona industriale e Provincia di Trieste) e da 19 privati, per una maggioranza privata pertanto, conta al suo interno oltre 900 addetti e 50 aziende locali, per un fatturato di oltre 450milioni.
Ma quali le finalità? In primis, attuare progetti di marketing e promozione coordinata delle imprese del distretto industriale per diffondere la cultura del caffè, e del caffè a Trieste, nel mondo. Poi vi sono iniziative di ricerca e sviluppo e, infine, progetti di potenziamento logistico e infrastrutturale volti a sfruttare maggiormente, ad esempio, le potenzialità del porto locale.
Liverani ha concluso ricordando tra le iniziative attuate in quest’ultimo anno, la recente missione promozionale a Bali, in Indonesia, durante la quale sono state presentate le caratteristiche e potenzialità del cluster ad operatori locali.
Nel contributo audio con Furio Suggi Liverani, la nascita del cluster, il ruolo di TriestEspresso Expo, i mercati esteri più interessanti.