Facilità d’uso, prestazioni elevate gestite da sofisticati sistemi elettronici e attenzione al risparmio energetico, sono le parole d’ordine dell’innovazione nelle macchine da bar per il caffè espresso. Nel contesto del recente TriestEspresso Expo abbiamo intervistato Flavio Urizzi, export manager di CMA Spa, per comprendere quale sia lo stato dell’arte di un’evoluzione tecnologica costante determinata da una diffusione della voglia di espresso che sembra in grado di conquistare anche i più remoti paesi del globo.
Un mercato in espansione, sopratutto in oriente, dove l’espresso sta riscuotendo interesse pur non essendo ancora fenomeno di massa ma con la potenzialità di un prodotto considerato alla moda. Preparare un caffè espresso a regola d’arte non è tuttavia un’attività alla portata di tutti baristi che, sempre più anche in Italia, possono trovare nelle macchine di nuova generazione un notevole aiuto in termini di facilità d’uso e di possibilità di ottenere ottimi risultati in tazza, ad esempio con il ricorso a cialde o capsule.
Flavio Urizzi, nel descrivere questo processo di innovazione tecnologica, ha colto l’occasione per presentare alcuni dei prodotti di punta del marchio prodotto dall’azienda per cui lavora: Astoria. A prima vista, queste macchine tecnologicamente avanzate coniugano la presenza di una scocca tradizionalmente volta a mettere in risalto gli elementi funzionali, con un inserto in posizione strategica – simile alla consolle centrale di una moderna automobile – esibito a denunciare la natura elettronica degli strumenti di regolazione.
E’ proprio questo cervello elettronico il fulcro dell’innovazione delle moderne macchine da caffè. Qui si nasconde il segreto delle prestazioni ma soprattutto del risparmio energetico, nuova frontiera della contemporaneità tecnologica e quindi anche delle macchine da caffè.
Analizzando uno dei modelli di casa Astoria contrassegnati dal bollino green line (nella foto) si scopre che l’ottimizzazione dei consumi è data dalla possibilità di mettere l’apparecchiatura in stand-by nei momenti di non utilizzo e dal costante controllo computerizzato che gestisce in maniera differenziata le diverse parti della macchina. Un dispositivo in grado di auto-apprendere memorizzando il flusso di lavoro quotidiano e predisponendosi automaticamente, nel corso della giornata, a sopportare nella maniera più adeguata i cicli di produzione alternando modalità di stand-by a stadi di pieno regime.
Contributo audio. Dalla voce di Flavio Urizzi, alcuni degli ausili che facilitano anche l’operatore non perfettamente preparato nella preparazione di un buon caffè: