San Nicolò, Santa Lucia e poi Natale: ottimi pretesti per i chicchi di caffè ricoperti col cioccolato. Da sempre amo regalare agli amici qualche cosa preparata per loro e quest’anno il caffè mi ha invasa: non riuscivo a pensare ad altro. Per realizzarli c’era la possibilità di tostare il caffè verde per poi procedere alla copertura. La cosa mi intrigava, mi dava l’idea di arrivare a un risultato che avrebbe offerto al meglio aromi e sapori.
La tostatura era un procedimento che, quando’ ero bimba, riempiva le vie di profumi. Nel recarmi a scuola passavo vicino a una torrefazione e aromi strani e penetranti mi accompagnavano. Ora invadono la corsia della superstrada per pochi istanti quando attraverso di fretta la periferia di Trieste, diversi, persistenti, ma lontani e freddi. La tostatura è un procedimento che poteva accadere anche a casa, mettendo del caffè verde nella padella, come quando si prepara il pop con. Poi, col macinino azzurro della nonna, i chicchi diventavano polvere scura e la casa profumava di un odore strano.
Esistono apparecchi appositi, ma io per ora ho risolto col forno. Meglio quello ventilato: temperatura 220° gradi per 7-10 minuti circa. Guai superare i 250°. Ci sono volute più prove e i profumi vanno incontrati, conosciuti, verificati con gli altri sensi. Poi gli assaggi, per trovare quel chicco croccante saporito che voglio offrire a chi se lo merita dopo averlo ricoperto col cioccolato sopra la carta forno (il chicco e non chi se lo merita). Si possono così preparare delle piccole cioccolate. Chi ha pazienza può procedere immergendo i chicchi nel cioccolato fuso a bagno maria ritirandoli poi, per porli sulla carta forno, uno a uno.
Per i pigri o i perfezionisti restano le confezioni pronte. A me sono giunti in regalo da un caro amico, acquistati in una famosa torrefazione romana che tosta ancora a legna e mi piace immaginare i profumi e gli aromi al momento della preparazione e gustarne il risultato.
Sulla tostatura mi ripropongo di confidare qualche accorgimento in un prossimo scritto agli interessati, ma si accettano scambi culturali e suggerimenti. Ora vado a sgranocchiare il lavoro ultimato.