Bramo il caffè di mia madre

“Ma non mi sono mai abituato alla mancanza del caffè del mattino, né a bere quella risciacquatura che è il tè. Che sia per questo che non mi sono adattato alla prigione? Un’amica, dopo che mi rilasciarono dalla prima prigionia, mi chiese: ‘Ti è andata bene?’ e io risposi: ‘No, perché non danno il caffè’ ”. Così racconta la sua esperienza nel libro autobiografico “Una memoria per l’oblio” il grande poeta palestinese Mahmud Darwish, più volte prigioniero nelle carceri israeliane dal 1961 al 1970.

Josè Saramago lo definisce il più grande poeta del mondo. Mahmud Darwish è nato nel 1941 nel villaggio di al-Birweh, in Galilea. Il suo villaggio natale fu distrutto nel 1948 durante il primo conflitto arabo-israeliano. Fin da bambino Darwish si ritrovò “ospite illegale” nel suo stesso paese. Da giovane fu arrestato e condannato più volte a pene detentive, per la sua presenza in Israele senza permesso e per aver recitato poesie in pubblico. Studiò la lingua ebraica israeliana, perfezionando la conoscenza della sua lingua natia. Cominciò l’attività pubblicistica a diciannove anni e si costruì una solida preparazione linguistico-letteraria. Nel 1988 Mahmoud Darwish ha redatto il testo della Dichiarazione d’Indipendenza dello Stato Palestinese ed è stata la prima e ad oggi unica personalità palestinese dopo Arafat alla quale sono stati concessi i funerali di stato.

La sua poesia profuma spesso di caffè  e evoca momenti familiari semplici e intensi capaci di portare oltre al tempo e lo spazio.

“Stato d’assedio”
….
Le nostre tazze di caffè. Gli uccelli, gli alberi verdi
Nell’ombra azzurrina, il sole che scivola di muro
In muro con balzi di gazzella
L’acqua delle nubi dalla forma illimitata – tutto quel che ci resta.
Il cielo. E altre cose dai ricordi sospesi
Rivelano che questo mattino è potente splendore,
E che noi siamo i convitati dell’eternità.

(da Le Monde Diplomatique, aprile 2002)

La poesia di Mahmud Darwish “Per mia Madre” è stata ripresa dal famoso cantante libanese Marcel Khalifeh:

Bramo il pane di mia madre
il caffé di mia madre
il tocco di mia madre
….
Restituiscimi le stelle dell’infanzia
così che io,
condivida con i piccoli uccelli
il percorso di ritorno
verso il nido della tua attesa.

Print Friendly, PDF & Email
Share