Il distretto del caffè di Trieste è una delle aree italiane migliori per fare impresa: emerge dal secondo Rapporto dell’Osservatorio Nazionale Distretti Italiani, un’analisi sullo stato di salute, con relativa classifica, dell’aziende italiane riunitesi in cluster.
Lo studio ha preso in esame 101 distretti, di tutti i principali settori: per il 38% tessile-abbigliamento, il 22% arredo-casa, il 12% agroalimentare, il 26% automazione e metalmeccanica, il 2% cartotecnica-poligrafici e l’1% cultura. Sono stati messi sotto la lente d’ingrandimento per valutarne parametri sulla fiscalità, sull’imprenditorialità, sulle condizioni di legalità, sulle utilities… da cui è emersa una classifica in cui il Trieste Coffee Cluster si piazza al quinto posto, assieme a quello navale dell’Isontino e a quelli metalmeccanico e tessile di Lecco.
Non solo, lo studio ha evidenziato che questa modalità di far sistema si sta rilevando un’efficace ricetta per rispondere ai colpi della crisi economica, prospettando per il 2011 crescita della produzione e delle vendite. “Stare in rete permette di catturare specializzazioni e competenze pregiate laddove esse sono, all’occorrenza pure al di là del territorio di origine o del settore di appartenenza della singola piccola impresa – ha evidenziato Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere, uno degli enti pormotori dello studio -. Permettendo così di superare molti dei vincoli legati alla taglia dimensionale nello sviluppo dell’innovazione, nelle nuove iniziative commerciali, nella tutela dell’ambiente”.