In base a uno studio recentemente presentato dal ricercatore Ryan Summers all’annuale meeting dell’American Society for Microbiology di New Orleans, un batterio sarebbe in grado di nutrirsi di caffeina.
Il batterio – appartenente alla stessa famiglia del Pseudomonas putida noto per essere in grado di metabolizzare solventi organici e dare speranze nel riciclaggio del polistirolo – è stato denominato Pseudomonas putida CBB5.
La digestione della caffeina da parte del batterio ha consentito ai ricercatori provenienti dall’università dell’Iowa di ipotizzare un’applicazione nella decaffeinizzazione del caffè e di immaginare esiti anche più spettacolari.
La scomposizione della molecola, dalla struttura simile a quella di alcune droghe, potrebbe consentire di trasformare la caffeina in sostanze psicoattive molto più potenti aprendo quindi la strada alla produzione di droghe o farmaci a costi contenuti. Gli enzimi digestivi del batterio infatti potrebbero consentire di scomporre in laboratorio la molecola di caffeina consentendo di sintetizzare alcaloidi altrimenti molto difficili da produrre artificialmente.