Il cappuccino di Folgore

Un’immagine fulminea. E poi l’ironia. Alcuni degli ingredienti dell’epigramma “Il cappuccino” del poeta italiano futurista Luciano Folgore:

San tutti i benpensanti di quaggiù
che nero è il vizio e bianca la virtù
ma tra latte e caffè, tra bene e male
il cappuccino è d’uso generale.

Dopo l’incontro con Marinetti, la poesia di Luciano Folgore, pseudonimo di Omero Vecchi, si scosta dall’impronta tradizionale per accogliere a pieno temi e canoni del movimento: dar voce a una visione del mondo “con occhi nuovi” e rappresentarne immagini e analogie con pungente immediatezza. Così anche in “Il cappuccino”.

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