E’ un’epoca in cui tutto muta, si mescola, si incontra. Il caffè entra in panetteria e si sposa con cornetti appena sfornati, o arriva in libreria. Come il caffè Santè, scelto tostato e macinato con sapienza, porta nomi che ricordano armonie: Toscanini, Donizetti, Vivaldi e il suggerimento di abbinarlo a una buona lettura. L’ho trovato, ben confezionato, alla libreria San Marco di Trieste, in Via Donizetti.
Ma il caffè è anche in grado di trasformare le librerie in salotto. E’ il caso delle librerie Lovat: Villorba (Tv), Padova e, da circa un anno, anche Trieste. Tra comode poltrone e scaffali che sembrano quelli di casa, si trova il Lovat Cafè: ristorazione, vini pregiati e servizio cafeteria. Oltre ai libri c’è l’angolo per i bambini con animazioni e giochi, e poi conferenze e presentazioni. Il 12 novembre 2011, a Trieste, Alessandro Sicora, ha proposto l’esperienza del “reading group”: persone unite dalla passione per la lettura che si incontrano e commentano il libro scelto. Gli Assorbilibri, Librarsi, Assaggialibri, si incontrano in città diverse. E c’è’ chi, per unirsi al gruppo, si sposta da una città all’altra e prima di intraprendere il rientro, dopo la discussione, il caffè può diventare quasi indispensabile.
Attorno al Lovat Cafè la cultura spazia a 360°. Si può parlare di Giulio Coniglio o Twilight, di scritture antiche o della compagna di Simon Bolivar, perchè la cultura è curiosa e non teme confronti o limiti, l’unico limite intrinseco è il rispetto. Un limite che la definisce, non la comprime. Se ne sta bene di casa alla Lovat. Sarà un caso, ma in Russia Lovat è un fiume, via di comunicazione che collega terre lontane e, alla fine di un viaggio tra i ghiacci o tra pagine scritte e parole scambiate, un buon caffè si gusta sempre volentieri.
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