Onnipresente, quotidiano, camaleontico il caffè entra ovunque, anche al concorso internazionale di design Double Track organizzato da Trieste Contemporanea, dove la giovane designer croata Ena Priselec ha vinto il premio InCE 2012. Il contest si focalizzava su oggetti quotidiani di un recente passato che rischiano di scomparire senza lasciare traccia. Una memoria capace di attualizzarli li salva dall’oblio.
Ena Priselec ha compiuto gli studi nel 2006 alla Scuola Arti Applicate a Rijeka, Croazia, Industrial Design Department. Il macina caffè elettrico che ha recuperato per il concorso era oggetto comune nelle cucine anni ’50 ’60.
Le nostre nonne lo usavano anche per preparare dolci, ma rappresentava un’importante parte di un momento di socializzazione, di un rituale che terminava e si concretizzava con la condivisione della nera bevanda.
Estetica, ergonomia e funzionalità hanno attualizzato l’oggetto.
Piccoli contenitori facilmente applicabili al grinder permettono la memorizzazione sicura dei diversi preparati (cereali, chicchi di caffè, spezie). Nell’ambito del concorso ha ricevuto una menzione anche l’opera dell’artista estone Raili Keiv. L’artista ha recuperato vecchi servizi da caffè “incastonato la classica fragilità e leggerezza della porcellana in colate di cemento massiccio. Il riutilizzo innovativo di materiali tradizionali nel loro accostamento innescano un corto circuito visivo e di significato del tutto inaspettato.”
La coscienza e la volontà di riutilizzare oggetti desueti e donare loro altra vita è molla propulsiva anche per useDesign. Nel laboratorio, a Milano, vecchie caffettiere o parti d’esse, e altri oggetti considerati ormai inutili o inutilizzabili, vengono reinterpretati con questo intento.
In questi giorni useDesign partecipa a “Progettare con Eco, sostenibilità e abilità ecologiche”. Una mostra di progettazione eco-compatibile che si tiene ad Alba Adriatica in provincia di Teramo il 21 e 22 luglio 2012. L’architetto Alice Zeni, organizzatrice dell’evento assieme ad Alessandra Fanì, ha spiegato come “si può progettare e realizzare lavori di grande intelligenza andando oltre le mode e valorizzando la qualità”. “L’approccio progettuale è legato alla compatibilità ambientale, al risparmio di energie e risorse per ottenere un “prodotto” che possa e debba rispettare una filosofia di vita, un concetto sul quale sia importante credere e che non sia solo una moda, per non vivere di moda, ma di consapevolezze importanti e durature”. Ventisei professionisti, da tutta Italia, saranno ospitati a Villa Flaiani. I locali sono messi a disposizione dal Comune di Alba Adriatica che, insieme all’Ordine degli Architetti della provincia di Teramo, patrocina l’evento.
Pensare e attuare atti coscienti che vogliono utilizzare gesti di decrescita, valorizzando senza gettare il “già stato”, è scelta inusuale da non sottovalutare, ma sta diventando tendenza e forse lievito per riflettere e mutare rotta e dare valore a oggetti, al loro uso e a una quotidianità diversa. Possiamo provare a pensarci, anche oggi, mentre ci beviamo un buon caffè.