Con una filosofia aziendale incentrata sulla qualità, dal 2009 Dalla Corte macchine per espresso è sponsor ufficiale dei Campionati di World Latte Art e Coffe in Good Spirits, che quest’anno saranno ospitati in Corea del Sud a Seoul dal 1 al 4 novembre.
In preparazione all’evento è stata organizzata da Dalla Corte, in collaborazione con Mahlkönig e Urnex, entrambe sponsor delle manifestazioni e fornitrici rispettivamente dei macinacaffè e dei prodotti per la pulizia delle macchine: DC Campus.
Svoltosi a Milano il 14 e 15 settembre l’evento ha offerto a finalisti di ogni parte del mondo l’opportunità per esercitarsi con le attrezzature ufficiali della competizione e per confrontarsi, socializzare, stringere amicizie e conoscere a fondo ogni dettaglio del regolamento delle gare, guidati da una grande esperta: Sonja Grant, giudice capo WCE – World Coffee Events, l’ente organizzatore delle manifestazioni Scae.
Le preparazioni richieste nella finale Latte Art sono tre: la decorazione di un cappuccino e di un latte macchiato tramite free pour (versamento libero), e una bevanda personalizzata; tutte le preparazioni devono essere realizzate in due tazze identiche. Nelle prime due è previsto l’utilizzo esclusivo del bricco del latte. La terza può essere realizzata con ogni tecnica, in base alla scelta del barista. Per essere certi che il decoro sia quello che il concorrente desiderava realizzare, prima della prova, ai giudici viene consegnata un’immagine di ciò che andrà a comporre.
La gara di World in Good Spirits prevede la realizzazione di bevande dalle ricette innovative, che uniscono caffè, bevande alcoliche e altri ingredienti in un insieme piacevole e armonico. Il concorrente deve realizzare due Irish Coffee e due caffè caldi o freddi a base alcolica.
I campioni italiani che parteciperanno alla finale mondiale di Seoul sono:
Chiara Bergonzi – finalista italiana World Latte Art
Ha 26 anni, è nata e vive a Piacenza. Come molti, a 18 anni apre un bar insieme a degli amici, quasi per gioco. Ma ben presto si rende conto della complessità e della ricchezza del mondo del caffè. C’è soprattutto un prodotto che l’affascina: il cappuccino. Di nuovo un amico, barista, le insegna i fondamentali di una buona montatura del latte e del decoro. Ma vuole andare oltre: sfoglia riviste e cerca on line, fino a quando incontra Luigi Lupi, che diventerà il suo maestro. Oggi è trainer, ma di tanto in tanto ama tornare dietro il banco, soprattutto di locali notturni, in qualità di “barlady”. Si allena in media tre ore al giorno e il desiderio di approfondire la conoscenza e le tecniche di decoro dei cappuccini l’anno portata fino in Giappone, a Tokyo, per lavorare accanto a dei grandi maestri. Nel gennaio del 2012 ha partecipato al suo primo campionato italiano e l’ha vinto, disegnando sulla superficie della crema di latte un cavalluccio marino multicolore con la tecnica del painting, utilizzando colori alimentari; un’altra coppia di tazze è stata decorata in free pouring: l’abile movimento della lattiera ha tratteggiato una serie di pesciolini via via più grandi, intenti l’uno a mangiare l’altro. I decori della finale di Seoul sono ovviamente top secret.
Un consiglio per chi si vuole avvicinare alla latte art. Sfogliare riviste di settore e andare su internet, per innamorarsi del mondo del caffè e della sua decorazione, grazie a filmati e immagini che mostrano lavorazioni bellissime. E poi di identificare una scuola, un trainer attraverso il quale apprendere i segreti di questa tecnica che potrà poi affinare in base alla propria sensibilità e vena artistica. Senza dimenticare che la qualità dell’espresso è la base prima di un’eccellente preparazione a base di caffè.
Francesco Corona – finalista italiano Word Coffee & Good Spirits
Ha 36 anni, è nato a Matelica (MC) e vive a Genova, dove si occupa di consulenza e formazione. Ha la formazione nel sangue: ha frequentato ben 18 corsi dedicati al bar, alla caffetteria e alla ristorazione. Le sue specializzazioni nel mondo del caffè sono il cup tasting (degustazione), il flair (acrobata di tazzine, piattini, portagruppi…), la latte art (decorazione di cappuccini) e il coffee & good spirits, ovvero la realizzazione di drink alcolici a base di caffè. E in quest’ultima specialità ha vinto il campionato italiano nel 2009 (piazzandosi terzo a livello mondiale alle finali di Colonia, in Germania), nel 2011 e nel 2012. Indica nell’accordanza dei gusti la via maestra per creare drink a base caffè: caffè dolci con basi dolci, miscele aromatiche con bevande speziate. Lo scorso anno ha presentato il cocktail freddo La Compagnia delle Indie, composto da caffè arabica indonesiano Toraya Kalos, fatto riposare per una settimana con te verde e un mix di petali di fiori: l’espresso è stato erogato in un bicchiere e fatto raffreddare. In un secondo bicchiere ha riprodotto la bandiera olandese con Blu Curaçao, liquore olandese allo yogurt e barbabietola rossa: ai giudici l’unione a piacere dell’espresso al drink. The Class è stato il cocktail caldo, composto da due caffè arabica
Etiopia Sidamo e Santos bourbon yellow fatti riposare con te e fiori, aromatizzato all’estrazione con cannella e arancia, al quale ha unito una base di linfa di mandorla, un tocco di angostura e per concludere liquore di fiori di sambuco Saint Germain.
Un consiglio per chi vuole imparare l’arte della miscelazione del caffè. Prima di tutto frequentare corsi di formazione, iscriversi alle associazioni del settore, prendere certificazioni a livello nazionale e internazionale. Poi conoscere a fondo le materie prime: il caffè, i liquori, i distillati e apprendere le diverse tecniche di preparazione. Nel lavoro di ogni giorno è importante il rapporto con il cliente e…per piacere: non chiamate caffè il nostro amato Espresso!