“Cappuccino italiano”: tomo enciclopedico sul “Latte Art”

Come si può recensire un libro di cui è stato detto e scritto ormai già tutto? Lavoro improbo quello del sottoscritto! Infatti, cosa aggiungere altro per descrivere “Cappuccino italiano Latte Art” ultimo nato nell’ampia sequenza editoriale di Franco e Mauro Bazzara?

Niente, assolutamente niente se non banalmente quello che il nuovo libro non solo è considerato un testo di tale portata che non può mancare nelle librerie degli addetti ai lavori (lo dimostrano le ampie richieste), ma soprattutto è consigliata la presenza sulle scrivanie o meglio sui banconi da bar degli stessi. Difatti, sarebbe naturale apporre un sottotitolo che dovrebbe contenere la parola di “Manuale”.  Il tomo, è proprio il caso di dirlo considerando il rilevante numero di pagine che assommano a ben 504, dà chiare indicazioni sull’uso dell’arte, tutta nazionale, del Cappuccino. Così, in esso – come ripreso in quarta di copertina – si descrive il “Cappuccino&Espresso” (n.d.r.indubbiamente c’è stretta relazione: da un pessimo espresso non si potrà ottenere un eccellente cappuccino, ovvio!), “le 5 L del Cappuccino”, “La degustazione del Cappuccino”, “Mondo Cappuccino”, “I segreti della Latte Art”: una vera e propria enciclopedia di questo mondo che ha reso famoso nel mondo la nostra amata italica bevanda!

Entrando più nel dettaglio, si desidera sottolineare solamente uno dei molteplici approfondimenti trattati: dopo la regola aurea delle “4M”: Miscela, Macchina per il caffè espresso, Macindosatore, Mano del barista (secondo alcuni guru incrementata a 5), i Bazzara non si lesinano e appongono un’ulteriore nell’Olimpo del caffè: la “M” di Missione&Marketing! Non solo, ecco ora spuntare le “5L” e più precisamente: Latte, Lattiera, Lancia, Lavorazione, Latte Art. Questa importate sequenza vale come unicità per l’ottenimento di una corretta emulsione del latte. Tutto ciò “è necessario alla realizzazione della tradizionale e meticolosa preparazione – riportano i due autori – del montaggio del latte per il cappuccino italiano”. Difatti, queste sono regole cardine, semplici ma essenziali per la realizzazione di un bene così instabile come sono l’espresso e il conseguente latte montato.

In questo imponente progetto, i fratelli Bazzara si sono fatti coadiuvare da un gruppo di “amici”, come da loro definiti, eccellenti professionisti del settore. L’introduzione non poteva che essere del coordinatore SCAE-Italia Andrea Lattuada, che molto si è speso per tenere alta l’arte della caffetteria nazionale, seguita dalla prefazione curata da Furio Suggi Liverani presidente del Trieste Coffee Cluster e da una serie di interventi di personalità nel settore internazionale del comparto. Ci viene l’obbligo di menzionarli uno ad uno a costo di sembrare didascalici. Già dai loro nomi si capirà la valenza del lavoro prodotto: Andrea Antonelli, Carlo Barbi, Edy Bieker, Giovanni Bortoli, Gianfranco Brumen, Patrizio Brusoni, Gianfranco carubelli, Massimiliano Fabian, Albino Ferri, Antonio Fierro, Maurizio Giuli, Andrej Godina, Kirsten Junker, Germano Mucchetti, Gian Luigi Nora, Luigi Odello, Simone Pecora, Roberto Pedini, Alberto Polojac, Peter Starc, Silvia Valicelli. Ciascuno ha riportato all’interno del volume la summa di tutto quello che è indispensabile sull’argomento: in breve, quello che del “Cappuccino italiano Latte Art” è necessario sapere. Così, il volume è diventato libro didattico e testo scolastico utilizzato in diversi istituti alberghieri, e non poteva essere diversamente.

Riportiamo l’intervista che Mauro Bazzara ha rilasciato agli Amici del Caffè durante il TriesteEspresso Expo 2012.

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