Caffè: il Guatemala annuncia l’emergenza nazionale

I produttori del Centro America stanno vivendo un periodo di forte crisi: la temuta roya, il fungo che colpisce le piante di caffè, si è diffusa a macchia d’olio con effetti devastanti. La situazione è talmente grave che ha indotto il presidente guatemalteco Otto Molina Perez a proclamare venerdì scorso lo stato d’emergenza nazionale: il 70% del raccolto del Paese è infatti stato contagiato.

Il rischio è che la produzione crolli del 40% nell’annata 2013-2014, con gravissime conseguenze anche di tipo occupazionale oltre che sul valore economico del comparto, e per  contrastarlo o per lo meno contenerlo, Molina Perez ha stanziato uno straordinario finanziamento governativo di 14 milioni di dollari destinato ai produttori, in particolare ai 60mila piccoli coltivatori, per supportarli nell’acquisto di pesticidi ma anche per  corsi di formazione volti a prevenire o a contenere la diffusione del fungo.

I dati sull’ampiezza della pestilenza sono stati forniti direttamente dal presidente dell’Anacafè, l’associazione nazionale caffè, Nils Leporowsky: il caffè è coltivato in 206 province delle 333 del Guatemala copre una superficie totale di 270mila ettari e di questi ben 193mila sono stati colpiti dal fungo.

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