Vedere il lato positivo delle cose fa crescere. Vincenzo Sandalj, per gli amici e colleghi Vinko, aveva sempre un pensiero ottimista e curioso nei confronti della vita. «Il suo spirito e la sua visione – come vuole ricordare l’amico e da 23 anni stretto collaboratore Edy Bieker – lo hanno reso un innovatore e un precursore nel mondo del caffè, un settore che al suo arrivo in campo imprenditoriale pareva statico e vecchio.
Vinko ha perseguito le sue idee, ha puntato sulla cultura e sulla qualità, portando linfa vitale e dinamicità in questo mondo». Oggi il team della Sandalj Trading Company e tutti gli operatori del settore, a livello nazionale e internazionale, restano increduli di fronte alla prematura scomparsa di un uomo tanto appassionato e competente nel suo campo.
Vinko Sandalj aveva iniziato a lavorare nella ditta del padre Antonio a soli 26 anni e si trovò a gestire l’azienda non ancora trentenne a causa della morte del genitore. La sua famiglia commerciava in caffè e prodotti coloniali da tre generazioni, dall’epoca dell’Impero austro-ungarico, attraversando con gravissime perdite entrambe le Guerre Mondiali. La “Antonio Sandalj” non era una società di capitali ma, grazie alle doti e al grande intuito di Vinko, è cresciuta in maniera esponenziale come Sandalj Trading Company. Lo staff che l’imprenditore ha saputo unire in questi anni, scegliendo come collaboratori persone di cui riconosceva le singole capacità e di cui si fidava, «è una squadra, una famiglia» come sottolinea Maurizio Rossmann, da 13 anni a fianco del dott. Sandalj.
Questa squadra di professionisti riconosce in Vinko una guida che con generosità ed umanità ha portato in azienda, giorno dopo giorno, conoscenza, esperienza, curiosità, idee, obiettivi ambiziosi e fiducia. Un «concreto visionario» che non smetteva mai di documentarsi e leggere, di viaggiare in tutto il mondo per scoprire nuovi caffè e nuove realtà, «correva veloce e, a volte, era difficile stargli dietro» dice Enrico Venuti, amico e spalla fraterna di Vinko da ben 25 anni che assieme a lui ha saputo portare l’azienda a risultati d’eccellenza.
Il caffè: Sandalj lo ha studiato, ricercato, assaggiato, celebrato. Prima di tutti, nel mercato italiano del caffè crudo, ha capito che la “strada giusta” era quella di rivolgersi ai piccoli produttori arrivando direttamente alle piantagioni nei paesi produttori da scoprire viaggiando dove acquistare microlotti di caffè eccellenti.
Vinko Sandalj, privo di confini fisici e mentali, si sentiva cittadino del mondo. Spesso intraprendeva i suoi viaggi assieme all’amico e fotografo Fulvio Eccardi, con cui ha pubblicato anche due importanti testi sul caffè: l’ormai celebre “Caffè – Territori e Diversità” e il più recente, realizzato da Eccardi con il supporto dell’imprenditore triestino, “Caffè. Meraviglia del Chiapas. Mexico”.
La cultura del caffè di qualità, prima di tutto. Proprio spinto dall’obiettivo della divulgazione e della conoscenza, ha ricoperto tanti ruoli istituzionali a livello locale e internazionale: si è prodigato per sviluppare e far crescere la realtà del distretto di Trieste, con l’attività all’interno dell’Associazione Caffè Trieste e il Trieste Coffee Cluster, un tempo noto come Consorzio Qualicaf; è stato dapprima fondatore e consigliere di amministrazione della SCAE (Speciality Coffee Association of Europe) e poi suo Presidente; ha lavorato a un importante progetto della World Trade Organization delle Nazioni Unite a Ginevra e ha fatto parte del Consiglio Direttivo della Association for the Cup of Excellence negli Stati Uniti.
Uno dei più recenti incarichi è stato quello di Console Onorario della Repubblica di Indonesia: durante un “viaggio di caffè” in Indonesia, Sandalj aveva incontrato il Ministro dell’Agricoltura che, poco dopo, gli propose di rivestire la carica di Console del Paese in quanto grande e sensibile esperto del settore.
Gli va riconosciuto un particolare intuito anche nei confronti dei mezzi di informazione e comunicazione, di cui sapeva cogliere le potenzialità in quanto strumenti di diffusione del valore culturale e sociale dell’amato caffè e della sua filiera. Ora il settore affronta la perdita di un punto di riferimento e la sua azienda, forte di una struttura solida e di una visione comune, si impegna a portare avanti le idee e i progetti tracciati da Vinko Sandalj, onorando la sua dedizione.