Scrittori italiani al caffè

Nei caffè come il Florian, le Giubbe Rosse, il Greco, si possono trovare preziosi tasselli di storia, tracce di incontri fecondi. Riccardo di Vincenzo non ha resistito alla tentazione di raccoglierli in un piccolo libro ricco di riferimenti e interessante per l’attendibilità di fonti qualificate che li riportano con garbo.

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Un caffè dagli zar

Hermitage, uno dei più famosi e straordinari musei al mondo. Una collezione d’arte vastissima, nata per l’insaziabile passione per il bello, e per capriccio, della dispotica zarina Caterina II, la Grande. Ora il Palazzo d’inverno di San Pietroburgo, da lei vezzosamente chiamato “eremo”, residenza sua e di tutti gli zar fino alla presa di potere bolscevica, è sede del museo. E qui, passeggiando lungo i 26 chilometri di corridoi e sale, si ritrovano non pochi rimandi al caffè.

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Il caffè solubile

In Italia, dove si predilige l’espresso o il caffè fatto con la moka, il caffè solubile non è tanto diffuso, ma in molti paesi esteri rappresenta la principale modalità di assunzione del caffè. Il caffè solubile, o istantaneo, consiste essenzialmente in un preparato secco derivante da una infusione privata della parte acquosa, pronto a essere rigenerato con l’aggiunta di acqua bollente.

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Ai turchi il merito della colazione all’italiana

Vienna, i turchi e un frate cappuccino sono gli insoliti ingredienti che hanno dato vita alla più amata colazione all’italiana, quella a cornetto e cappuccino. Lo racconta Gianni Moriani in “Cornetto e cappuccino – Storia e fortuna della colazione all’italiana” edito da Terra Ferma.

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