Quando la caffettiera era uno status symbol
Oggi è uno dei beni di uso quotidiano per eccellenza. Ma c’è stato un tempo in cui sorseggiare un caffè era un lusso elitario, un privilegio racchiuso nei salotti europei più in vista.
Oggi è uno dei beni di uso quotidiano per eccellenza. Ma c’è stato un tempo in cui sorseggiare un caffè era un lusso elitario, un privilegio racchiuso nei salotti europei più in vista.
Una storia interessante dietro un oggetto semplice come un piattino non ci si aspetta di trovarla. Un piattino lievemente più fondo rispetto a quelli che comunemente si usano oggi. Una caratteristica che può passare facilmente inosservata, ma che offre uno spaccato su un’insolita abitudine di inizio Novecento. Ed è proprio da qui, dalle tazzine e … Leggi tutto
Quando di Starbucks e dei suoi bicchieroni bianchi a logo verde non c’era neppure l’ombra, il caffè take-away circolava da tempo in mezza America, e per certo in tutta New York, in contenitori dal design tutt’altro che minimale.
Il caffè alla stregua dell’hashish e del vino. Sostanza kahmr: inebriante e intossicante. Estratto vegetale, capace di alterare l’equilibrio psicofisico dell’individuo. Bevanda servita in luoghi di dubbia moralità.
È vero: il Brasile è uno dei principali produttori di caffè, nonché patria del più esplosivo e colorato carnevale al mondo. Eppure il nesso fra caffè, Brasile e carnevale non si esaurisce solo in questo.